La scelta se donare le cellue staminali in una banca pubblica oppure se conservarle in una banca privata deve essere una scelta libera di ogni famiglia 

Il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 11 Settembre 2012 invita gli Stati membri a migliorare la tutela dei diritti dei genitori al consenso informato e alla libertà di scelta per quanto concerne le pratiche di conservazione delle cellule da sangue cordonale.

Il Prof Francesco Zinno, immunologo ed ematologo del Università di Tor Vergata di Roma, recentemente ha scritto in una sua pubblicazione:  “In Italia oltre il 95% dei cordoni vengono gettati come rifiuto speciale, sprecando letteralmente un preziosissimo materiale biologico dalle enormi potenzialità terapeutiche. E' come gettare nel contenitore dei rifiuti ospedalieri un qualunque organo potenzialmente utilizzabile per un trapianto”

Ecco che serve più informazione obiettiva e corretta sulle cellule staminali cordonali per permettere ai futuri genitori di compiere una scelta consapevole e non sprecare il materiale biologico cosi prezioso.

Il sangue cordonale è ricco di cellule staminali ematopoietiche che sono in grado di dare origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, per questo le cellule staminali ematopoietiche cordonali vengono utilizzate quotidianamente per curare malattie del sangue e del sistema immunitario come linfomi, leucemie, aplasie midollari, talassemie, immunodeficienze ed alcuni difetti metabolici. Ma oggi la scienza sta studiando nuove applicazioni del sangue cordonale per curare la paralisi cerebrale e autismo. Patologie che purtroppo non hanno ancora una cura efficace.

L’utilizzo delle cellule staminali cordonali nelle terapie è iniziato nel 1988 e il primo trapianto  è stato effettuato a Parigi. Il paziente, Matthew Farrow di 5 anni,  era affetto da Anemia di Fanconi. Le cellule provenivano dal sangue cordonale della sorella appena nata. Il bambino dopo il trapianto è completamente guarito.

Dopo questo primo caso di successo, e dopo altri successivi casi positivi, si è pensato all’utilità clinica della raccolta del sangue cordonale e nel 1990 è nata la prima banca Pubblica di Cellule Staminali Cordonali a New York (New York Cord Blood Bank). Attualmente esistono più di 130 banche pubbliche del cordone ombelicale localizzate in oltre 35 nazioni, che raccolgono i campioni donati dai futuri genitori.

Nelle banche pubbliche il sangue cordonale prelevato dopo il parto, viene conservato in forma anonima e viene inserito nel Registro Internazionale per essere messo a disposizione della collettività.

Purtroppo solo il 10% dei campioni donati viene conservato nelle banche pubbliche, trattenendo solo campioni con volumi importanti, in quanto la banca pubblica deve garantire l'utilizzo del campione anche per i pazienti adulti; inoltre la donazione pubblica non viene garantita in tutti gli ospedali italiani e non viene garantita per i parti durante giorni festivi e durante i weekend. Chi dona il sangue cordonale perde ogni diritto sul campione, non gli viene garantità la possibilità di recupero in caso di necessità di trapianto, inoltre il campione donato viene utilizzato solo nel trattamento standard nell'ambito ematologico.

Il fatto importante relativo al primo trapianto è che è stato effettuato a livello familiare, tra sorella e fratello e quindi per venire incontro alle esigenze delle famiglie nel 1992 ha iniziato la sua attività la prima banca privata del cordone ombelicale.

La conservazione privata garantisce la possibilità di utilizzare il campione nell'ambito familiare, il campione conservato è disponibile immediatamente in caso di necessità di cura, inoltre può essere utilizzato anche nei trattamenti sperimentali. 

La nostra banca possiede una grande l'esperienza di utilizzo clinico dei campioni conservati sia nell'ambito di terapie standard sia nel ambito di terapie sperimentali come autismo e paralisi cerebrale.

Se sei in dolce attesa informati, non avrai una seconda occasione per preservare le cellule staminali cordonali.

 

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